Catania-Lecce 3-0: le pagelle rossazzurre

Andrea Russotto, migliore in campo

Andrea Russotto, migliore in campo 

Le valutazioni riportate dai giocatori etnei al termine del match contro i salentini: Russotto "superstar"

Pisseri voto 7: Nella prima metà dell’incontro, dopo aver raccolto un paio di tiri telefonati dalla distanza, si esalta su un colpo di testa avversario al 23° e si ripete pochi minuti più tardi salvando su una conclusione violenta di Lepore. Nel secondo tempo ci mette una pezza sui tentativi da fuori dello stesso Lepore e di Pacilli, e salva per l’ennesima volta su Lepore al 77°, poco prima del raddoppio del Catania, trattenendo con prontezza un’altra forte conclusione del numero 10 avversario che, per un attimo, sembrava quasi sfuggirgli.

Aya voto 6,5: Torromino si aggira poco dalle sue parti, così nel primo tempo trova il modo e il tempo di scagliare un paio di lanci interessanti in profondità, poco valorizzati però da Curiale e Russotto. Va vicino al 2-0 con un colpo di testa sugli sviluppi di un corner al minuto numero 28.

Tedeschi voto 6,5: Caturano, e più in generale il Lecce, non riescono a sfondare centralmente, così nella prima frazione di gioco si limita al minimo sindacale, fatto di diversi corpo a corpo risolti spesso a proprio favore. Più impegnato nella ripresa, quando è chiamato in alcune circostanze a liberare l’area di rigore spazzando pericolosi traversoni scagliati dagli avversari.

Bogdan voto 6: E’ attento e puntuale in quasi tutte le fasi dell’incontro, tranne al 41° quando si fa scappare Lepore sulla trequarti ed è costretto al fallo. Sostituito da Blondett per l’ultimo quarto d’ora.
-> Blondett voto 6: Gioca gli ultimi venti minuti, quelli nei quali il Catania dilaga ed il Lecce cede psicologicamente. Ciò lo aiuta a contenere senza affanni i disordinati tentativi degli avversari nel finale.

Esposito voto 6,5: Ha il compito di limitare Torromino e ci riesce bene, sfoderando una grinta ammirevole; questo però lo porta a concedersi poche falcate in avanti. Al 44° entra in scivolata in modo pericoloso su Di Matteo, rimediando un giallo e propiziando una rissa. Esce tra gli applausi nella ripresa, dopo i primi 15’.
-> Semenzato voto 6: Per lui mezz’ora di partita, trascorsa principalmente a contenere i (pochi) attacchi dei propri dirimpettai.

Caccetta voto 6,5: Molto compassato, non riesce a inserirsi coi tempi giusti sulla trequarti. Ha però due meriti: quello di effettuare il colpo di testa a seguito del quale, dopo un ulteriore batti e ribatti in area, Biagianti porta in vantaggio il Catania; e quello di avviare con caparbietà l’azione del 3-0. Sostituito nel finale da Bucolo.
-> Bucolo SV: Una decina di minuti basata sulla concentrazione e sulla sostanza.

Lodi voto 6,5: Cerca di mettere ordine a centrocampo ma il posizionamento molto arretrato non gli consente di supportare a dovere il reparto offensivo. Quando il possesso palla è del Lecce sale in pressing su Arrigoni, riuscendo a disturbare la manovra salentina. Prova a ritrovare la confidenza con la porta nel secondo tempo, quando conclude da lontano (fuori dallo specchio) al 50°, e impegna Perucchini con una punizione radente dal limite dell’area al 58°. Al 78° è lui a servire l’assist per lo splendido gol di Marchese.

Biagianti voto 7: Schierato nel ruolo di mezzala sinistra da Lucarelli, si intende bene con Lodi e (soprattutto) Marchese, coi quali riesce ad imbastire pregevoli combinazioni. Al 20° realizza il gol dell’1-0 con un fiuto del gol degno del miglior rapinatore d’area. Richiamato in panchina al minuto numero 74.
-> Fornito voto 6: Senza infamia e senza lode i venti minuti disputati in mezzo al campo.

Marchese voto 6,5: Decisamente a suo agio nella posizione di tornante sinistro, sale con continuità sulla propria corsia, ricevendo da Lodi e scambiando con Biagianti. E’ autore del cross sugli sviluppi del quale il Catania sblocca la partita. Un po’ in difficoltà in fase difensiva nella ripresa, quando concede un po’ troppo spazio alle avanzate di Lepore, si riscatta con un tiro-cross bello e fortunato attraverso il quale “pesca il jolly” e chiude la partita.

Curiale voto 6,5: Ingaggia continui duelli fisici con Drudi, facendo salire la squadra e provando, quando riesce, a concludere in porta, seppur con poca precisione. Nella ripresa è autore dell’assist per il gol del 3-0 di Russotto.

Russotto voto 7,5: Come spesso accade, è il giocatore che crea più pericoli agli avversari, ma al contempo difetta quasi sempre di concretezza quando si tratta di effettuare l’ultimo passaggio o di tirare in porta. Entra anche lui nel gol dell’1-0, con una conclusione murata dalla difesa leccese dopo la parata di Perucchini sul colpo di testa di Caccetta. E’ l’incubo sia Ciancio che di Drudi, saltati con molta facilità. Mette la ciliegina sulla torta all’81°, facendosi trovare pronto sul servizio di Curiale, a seguito del quale, tutto solo, batte Perucchini in uscita. Due minuti dopo si prende una meritata standing ovation.
-> Di Grazia voto 5,5: Gioca gli ultimi dieci minuti effettivi e non riesce a gestire bene il pallone in fase offensiva nelle poche occasioni a disposizione.

All. Lucarelli voto 7: Compie scelte parecchio conservative (tre centrali; Esposito e Marchese sugli esterni; mezzali “bloccate” come Caccetta e Biagianti), ma in questo modo riesce a neutralizzare quasi perfettamente la squadra di Rizzo. “Vittima” della rissa nata al termine della prima frazione di gioco, in occasione della quale viene allontanato dal campo dal sig. Massimi. La squadra nel secondo tempo soffre un po’ l’avanzata del Lecce ma poi riesce a chiudere il match con l’uno-due Marchese-Russotto.

LECCE voto 5: Anche Rizzo effettua alcune scelte basate sulla prudenza (Armellino e Lepore in luogo di Tsonev e Pacilli) ma non rinuncia alla ricerca dello spazio sulla trequarti, attraverso il gran lavoro svolto da Mancosu in quella zona del campo. I suoi ragazzi però, nel primo tempo, non riescono a trovare varchi e si espongono spesso a ripartenze, mettendo in evidenza una tenuta difensiva poco convincente per una candidata alla vittoria del campionato. Nella ripresa il tecnico pugliese approfitta della duttilità di Lepore, il suo uomo più pericoloso, abbassandolo prima a centrocampo (quando entra Pacilli per Arrigoni) e infine nel ruolo di terzino destro (con l’ingresso di Tsonev). Ma la sua squadra riesce a farsi vedere dalle parti di Pisseri soltanto con tiri da fuori e calci piazzati, per poi crollare tra il 78° e l’81°, quando subisce le reti che chiudono definitivamente il match.

Arbitro Massimi voto 5,5: Nel primo tempo lascia più di un dubbio soltanto la mancata ammonizione di Drudi al 10°, a seguito del duro fallo commesso dal difensore leccese su Russotto. Nella ripresa grazia anche Ciancio al 59° ed un minuto dopo non fischia una punizione dal limite dell’area al Lecce per un netto fallo di Lodi su Mancosu. Per il resto riesce a dirigere sufficientemente un incontro a tratti assai nervoso.