Catania-Latina, ex: gli uomini dei poker

1 marzo 2009: Michele Paolucci esulta dopo il quarto gol al Palermo...

1 marzo 2009: Michele Paolucci esulta dopo il quarto gol al Palermo... 

Riflettori puntati sugli ex passati e presenti. Tra i pontini riecco Roberto Breda e Michele Paolucci...

La storia negli almanacchi
Il fascino dell’ex. Il fascino di nomi che, alla sola lettura, rievocano una valanga di aneddoti, un mix di rimpianti, rimorsi, dolci pensieri, emozioni sopite e pensieri che ormai rimossi. Il fascino dell’ex, passato ed attuale.

Passato: da Artico a Babù
Abbastanza corposo l’elenco dei calciatori che hanno indossato sia la casacca rossazzurra sia quella nerazzurra. Il più “lontano” è il centrocampista Isidoro Artico al Catania dal 1964 al 1968. A seguire, ecco Dante Lodrini, difensore rossazzurro nell’amara stagione 1973/74, campionato concluso con la retrocessione in C. Altro difensore è il pontino Federico Caputi, che dopo aver indossato il nerazzurro della sua città giocò nel Catania nel 1981/82. Qualche anno più tardi troviamo l’attaccante Andrea Carnevale: cresciuto proprio nel Latina, giunse a Catania nell’infausta stagione 1983/84 realizzando 3 reti in 23 incontri. Prologo, tutt’altro che positivo, ad una carriera brillante. Compagno di sventure il difensoreFortunato Torrisi che nello stesso campionato totalizzò 25 presenze e una rete (alla Roma). Da tecnico si ricorda l’esperienza sulla panchina pontina nella stagione 2005/06. Il rappresentate degli anni ’90 è il portierePatrizio Fimiani: 51 presenze e (53 reti al passivo) nel biennio 1995/97; esperienza culminata con la sconfitta nelle semifinali play-off contro la Turris ad Avellino. Altri due difensori: Alessandro Marzio, al Catania dal gennaio 1999 al gennaio del 2000, ed Andrea Giallombardo nel campionato “maratona” 2003/04. Presenza evanescente quella del brasiliano Babù con entrambe le maglie.

Gli indimenticabili: Pesce, l’uomo del “secondo” poker…
In cima alla lista dei “doppi ex” del passato ecco sei calciatori che hanno lasciato emozioni e ottimi ricordi in rossazzurro, entrando di fatto nella specialissima categoria degli indimenticabili. Nell’elenco di questa settimana rientrano Michele Paolucci, Roberto Breda – di cui parleremo più avanti –, Maurizio Cavazzoni, Piero Cucchi e Simone Pesce.

A cavallo tra gli anni ’60-’70 troviamo l’attaccante Maurizio Cavazzoni. In rossazzurro, dal 1968 al 1971, la punta emiliana totalizzò 73 presenze segnando 14. Tra le tre stagioni vissute nella città etnea la migliore è senza ombra di dubbio quella di mezzo, la 1969/70: con 8 reti in 36 presenze contribuì alla promozione in A dei rossazzurri di mister Rubino. Tra le sue gemme la doppietta a Como (0-2 il risultato finale), e il tris di 1-0 firmato contro Atalanta, Cesena e Pisa. Dopo Catania seguì una stagione alla Spal prima concludere la carriera da calciatore proprio coi pontini nel 1973.

Esperienza senza infamia e senza lode quella di Piero Cucchi a Latina conclusa con il decimo posto nel campionato di Serie C 1989/90. Quasi dieci anni più tardi ecco l’approdo alle falde dell’Etna. Stagione 1998/99, tra le annate più belle del calcio rossazzurro, il Catania guidato da Piero Cucchi riconquista la tanto agognata Serie C1 “sottratta” ingiustamente nell’afosa estate del 1993. Campionato esaltante, vissuto col continuo testa a testa col Messina.

Infine, ecco il pontino doc Simone Pesce. Nato a Latina (classe 1982) Pesce ha collezionato 127 (6 reti) con la maglia della propria città tra il 1999 e il 2005. Qualche anno più tardi – estate del 2009 – l’arrivo in rossazzurro. Esperienza poca fortunata conclusa con 15 presenze in due stagioni – intervallate dal prestito all’Ascoli – e 3 reti, una delle quali in campionato. Delizioso pallonetto di sinistro a scavalcare il rosanero Sirigu in uscita e poker completato nella vittoria sul Palermo del 3 aprile 2011.

Presente: Roberto Breda e Michele Paolucci
Nel match del “Massimino”, in programma domenica 23 novembre alle ore 18, gli ex della partita saranno due, entrambi tra i nerazzurri: mister Roberto Breda e l’attaccante Michele Paolucci.

Roberto Breda: anche lui tra gli eroi di Taranto
Nato a Treviso, il 21 ottobre 1969, Roberto Breda giunse a Catania nel gennaio 2002 per innalzare il livello tecnico della formazione affidata a Pietro Vierchowod: una squadra il cui obiettivo era quello di ottenere necessariamente la promozione in Serie B. Mezzo campionato intenso giocato quasi sempre tra i titolari e spesso con la fascia da capitano al braccio. Diciotto presenze, senza reti all’attivo, coronate dalla tanto agognata promozione in Serie B. Promozione da protagonista nonostante il risicato impiego nella doppia finale contro il Taranto, quando il duo Graziani-Pellegrino gli preferì il giovane rampante Andrea Bussi. Ma per sette minuti, nell’inferno dello “Jacovone”, anche Roberto Breda difese coi denti quello 0-0 fondamentale. Appese le scarpette al chiodo, nel giugno 2005, Breda si è seduto sulle panchine di Reggina, Salernitana e Vicenza prima dell’ approdo a Latina del settembre 2013. Nonostante una grande rimonta – conclusa con la sconfitta nella finale promozione col Cesena – e la conferma da parte della società, improvvisamente arriva l’addio di Breda. Ma si tratta di un arrivederci. Lo scorso 6 ottobre ecco il ritorno a seguito dell’esonero del tecnico Mario Beretta. In sette partite ha totalizzato sei punti (quattro nelle ultime due gare) in virtù di una vittoria, tre pareggi e quattro sconfitte.

Michele Paolucci: l’uomo del “primo” poker…
Il secondo ex dell’incontro, nonché l’unico che scenderà quasi certamente in campo, è l’attaccante Michele Paolucci. Nato a Recanati, il 6 febbraio 1986, l’attuale numero 9 nerazzurro giunse a Catania nell’estate 2008, tra lo scetticismo generale. Dubbi che però si dissolvono rapidamente già dall’esordio ufficiale, in Coppa Italia: doppietta nei tempi supplementari contro il Parma per un biglietto da visita decisamente incoraggiante. Alle ottime premesse della gara contro gli emiliani seguono le conferme in campionato, dove arrivano 3 gol (tutti decisivi) nelle prime sei giornate, rispettivamente contro Atalanta, Chievo e Reggina. Ma la rete più importante e prestigiosa rimane sicuramente quella che completa il 4-0 rifilato al Palermo nel derby del “Renzo Barbera” del primo marzo 2009: assist al bacio di Biagianti e diagonale velenoso che s’infila alle spalle di Amelia. Conclusa l’esperienza catanese, con 9 reti in 27 gare, Paolucci ha indossato varie casacche senza trovare le stesse soddisfazioni ottenute a Catania. Dal gennaio 2014 veste il nerazzurro del Latina. Nel corso di questo torneo ha totalizzato 10 presenze, spesso dall’inizio, andando a segno una sola volta contro lo Spezia. Nelle ultime due giornate, contro Cittadella e Lanciano, è rimasto in panchina, scavalcato nelle gerarchie dai vari Petagna, Pettinari, Sforzini e Doudou.