Catania-Catanzaro 0-2: le pagelle rossazzurre

Baraye piccola luce fra il buio totale

Baraye piccola luce fra il buio totale 

Sfilza di insufficienze, propiziata dalle scelte equivoche di Sottil. Baraye unico a salvarsi. Catanzaro "cattedratico".

PISSERI voto 5: Nonostante la gran mole di gioco, nel primo tempo il Catanzaro tira poco nello specchio della porta. L’unica conclusione degna di questo nome, peraltro non irresistibile, è quella di Kanoutè, alla quale si oppone in modo goffo, propiziando il vantaggio giallorosso. Nella ripresa evita lo 0-2 a tu per tu su Fischnaller e viene poi graziato dalla traversa. Non può nulla sulla splendida conclusione di Giannone.

AYA voto 5,5: Gioca con molta verve e fa sentire i tacchetti ai vari Ciccone e Fischnaller, senza riuscire però a contenerli come vorrebbe. Al 21° si rende pericoloso in occasione di un corner. Due minuti dopo combina un pasticcio con un retropassaggio di testa che mette in difficoltà Pisseri e regala un angolo agli avversari. Nel secondo tempo, al 63°, devia un tiro di Kanoutè sulla traversa.

ESPOSITO voto 5: Ha la responsabilità di far partire l’azione dello 0-1 alzandosi troppo in pressing a centrocampo e mancando l’anticipo. Per il resto naviga a fasi alterne contro il mobilissimo attacco catanzarese.
Dal 46° CURIALE voto 5: Gioca l’intera ripresa ma nonostante i frequenti affondi dei suoi compagni non riesce a farsi notare, se non per un cross al 56° ed una conclusione poco pericolosa in area al 78°.

SILVESTRI voto 5,5: Anche lui “contribuisce” al gol del Catanzaro non impedendo a Kanouté di andare al tiro. Al 25° rischia trattenendo in area un avversario sugli sviluppi di un calcio piazzato. In stato di confusione, un minuto dopo rimedia un cartellino giallo per aver fermato Kanouté in modo scomposto. Cresce nel secondo tempo, durante il quale avvia una ripartenza al 56° e pochi minuti dopo realizza il gol del potenziale pareggio, di testa su punizione di Lodi, che viene però annullato per offside.

CALAPAI voto 6: Gioca soltanto mezz’ora e tutto sommato non soffre il dirimpettaio Favalli, né Ciccone che talvolta si aggira dalle sue parti. Al 22° guadagna un calcio d’angolo. Poi un acciacco lo costringe ad alzare bandiera bianca.
Dal 31° BARAYE 6,5: Entra nel bel mezzo della crisi attraversata dai propri compagni, prova a spronarli spingendo sulla propria corsia ma ogni tanto si fa prendere anche lui dalla foga, perdendo palla. Nella ripresa è il più incisivo del Catania, contribuendo nella “fase calda” della squadra con traversoni messi in mezzo e calci piazzati guadagnati.

BIAGIANTI voto 5,5: Si trova invischiato nello stato comatoso vissuto dai compagni nel primo tempo, durante il quale sembra uno dei pochi ad usare un minimo di lucidità e tanta, tanta abnegazione. Da solo, però, non può fare molto. Nella ripresa cala fisicamente, comincia a fare un po’ d’acqua concedendo spazi alle ripartenze avversarie, e si segnala solo per una botta da fuori area al 77°.
Dall’81° VASSALLO SV: Gioca meno di un quarto d’ora e riesce a giocare un solo pallone, senza costrutto.

ANGIULLI voto 4,5: Va in difficoltà contro i mediani avversari, contro i quali raramente vince un contrasto. Male anche in appoggio. Prova la sua specialità, il tiro da fuori, soltanto una volta, al 15°, trovando una deviazione della difesa ospite.
Dal 46° RIZZO voto 5,5: Gettato nella mischia da Sottil a inizio secondo tempo, torna in campo dopo l’infortunio rimediato contro il Trapani. Con lui si riduce il gap fisico con i centrocampisti giallorossi, ma non migliora più di tanto la manovra. Si divora un’occasione clamorosa in ribattuta al 77° (azione comunque fermata per fuorigioco).

CIANCIO voto 5: Parte sulla fascia sinistra e da lì sforna un cross al 7°. Poi crolla insieme al resto della squadra. Dopo l’infortunio di Calapai e l’ingresso di Baraye si sposta sulla fascia destra. Nella ripresa, passato nella difesa a 3, si allarga spesso e cerca di spingere e supportare Barisic, che gioca più alto sulla stessa corsia. Con lo sloveno, però, l’intesa non è delle migliori. Le sue frequenti “esplorazioni” in avanti determinano qualche buco, come al 63° quando Fischnaller ne approfitta e per poco non sigla il gol del raddoppio.

LODI voto 4,5: Insieme a Manneh, l’uomo più pregiudicato dalle scelte iniziali di Sottil. Gioca sul centro-destra della trequarti, da fermo, completamente accerchiato dalla catena di sinistra della formazione di Auteri, e quelle poche volte che arpiona un pallone non sa a chi darlo, stante lo shock generale vissuto dagli impalpabili compagni. Più presente nella ripresa, quando torna nella posizione di trequartista, dalla quale serve un assist per Baraye al 54°. E’ l’unico lampo, insieme a qualche buon traversone su angolo o punizione. Troppo poco per quello che dovrebbe essere il faro della squadra.

MANNEH voto 5: Schierato in una posizione ibrida, da mezza punta, non riesce a sprigionare le proprie potenzialità velocistiche e rimane ingabbiato nel pressing della formazione di Auteri, non potendo in tal modo fornire un valido supporto a Marotta. Sacrificato da Sottil nell’intervallo.
Dal 46° BARISIC voto 5: Costretto a fare il tornante destro per esigenze contingenti volte alla ricerca del pari, non brilla come ci si aspetterebbe in fase di spinta, raramente crea la superiorità e mette in area palloni poco interessanti.

MAROTTA voto 4: Anche lui “vittima” del modulo di partenza, nel quale è lasciato troppo solo a fare a sportellate con la difesa di Auteri. Va al tiro in un paio di circostanze, del tutto occasionali, senza centrare la porta. Innervosito dalla situazione rimedia anche un giallo per proteste. Nella ripresa pare beneficiare della presenza di Curiale che gli porta via almeno un marcatore, ma nei duelli coi difensori avversari ha quasi sempre la peggio.

All. SOTTIL voto 4: Formazione iniziale, col senno di poi, piuttosto improvvida. A parte gli equivoci già accennati nelle valutazioni di Lodi, Manneh e Marotta, i suoi ragazzi pagano caro l’aggressività e l’intraprendenza degli ospiti, che li schiacciano nella propria metà campo. La cosa più grave è che, al di là del modulo e dell’atteggiamento, Lodi e compagni sembrano avere zero idee e si affidano perlopiù a iniziative individuali. Prova a rivoluzionare la squadra nell’intervallo operando tre cambi che consentono di vedere una discreta reazione, che però non si trasforma in occasioni degne di nota.

CATANZARO voto 8: A differenza del Catania, squadra dall’identità tecnico-tattica marcata, che incide grandemente sul match. Il pressing alto è la chiave di volta per mandare in ambasce la difesa ed il centrocampo etneo. Dal punto di vista atletico, poi, Maita e compagni dominano la gara arrivano prima su ogni pallone. Nella ripresa i ragazzi di Auteri abbassano il ritmo e rischiano di subire il ritorno del Catania, ma sono sempre pronti a ripartire con pericolosità. Il capolavoro di Giannone chiude le contese e Nicoletti per poco non realizza un altro gol da “hit parade”.

Arbitro DE ANGELI voto 5: Al 25° non assegna al Catanzaro un rigore per una trattenuta di Silvestri che pareva esserci. Corretta la segnalazione di fuorigioco in occasione del gol annullato allo stesso difensore etneo. Nella ripresa il direttore di gara perde un po’ il bandolo della matassa fischiando falli inesistenti (vedasi Biagianti) ed utilizzando i cartellini con un po’ troppo ritardo.