Catania-Brescia: Pellegrino-Javorcic, chi sta peggio?

Maurizio Pellegrino ritorna sulla panchina del Catania, coadiuvato da Pino Irrera

Maurizio Pellegrino ritorna sulla panchina del Catania, coadiuvato da Pino Irrera 

La gara del Massimino tra etnei e lombardi. Scontro diretto salvezza tra due squadre in crisi e panchine "rinnnovate".

Tanto tuonò che piovve
C'era da aspettarselo, anche se era l'ultima cosa che volevamo sentire e vedere. Saette e fulmini nella settimana del Catania. Sette giorni terribili a partire dall’incredibile sconfitta di Livorno - figlia dei soliti errori che si ripetono di giornata in giornata - ed ulteriormente "appesantiti" da diatribe interne e malumori crescenti tra i tifosi. I fatti sono noti a tutti, Sannino accusa Ventrone per i tanti (troppi) infortuni muscolari patiti dai calciatori etnei, Cosentino difende l’ex preparatore atletico della Juventus, mentre il presidente Pulvirenti punta il dito contro il tecnico di Ottaviano. Non c'è esonero per Sannino - tecnico sanguigno stimato dai tifosi (e non solo) - ma non è proprio tutto a posto. Infatti - notizia di poche ore fa - Il tecnico si è dunque dimesso "per dare serenità all’ambiente", come recita uno stralcio del comunicato ufficiale. Per il match di sabato al Massimino in panchina ci sarà nuovamente Maurizio Pellegrino, che ha già guidato gli etnei in avvio di stagione, coadiuvato dal "secondo" Pino Irrera. Un colpo di scena che porta a una situazione molto particolare, visto che per Catania-Brescia ci saranno due nuovi allenatori. Per completare la settimana ecco la riunione notturna di parte dei tifosi rossazzurri (la curva Nord) e la conseguente decisione di disertare la gara interna col Brescia, per protesta.

Settimana da nervi scoperti figlia di un anno e mezzo nel quale la luce in fondo al tunnel non si è mai vista
Buio pesto sopra Catania, cielo cupo che infonde soltanto cattivi presagi. Al culmine di questa settimana ecco la gara interna contro il Brescia, valida per la terz’ultima andata di un girone d’andata esageratamente altalenante. Rondinelle al quint’ultimo posto (alias zona play out), ad appena un punto dai rossazzurri, reduci da due sconfitte consecutive (2-0 a Vicenza, 0-1 in casa dallo Spezia), da un cambio tecnico (via l’ex rossazzurro Ivo Iaconi, dentro il mister della Primavera Javorcic) e da una crisi societaria quasi irreversibile con il club in vendita da tempo e in cerca di acquirenti facoltosi. Stabilire chi stia peggio tra Catania e Brescia è un’impresa ardua.

Unica certezza, questo è uno scontro diretto per la salvezza
L’unica certezza, numeri alla mano, è che si tratta di uno scontro diretto per la salvezza. Su questo non ci sono dubbi. Nonostante la classifica sia cortissima (zona play-off distante appena sei lunghezze) le priorità in questo momento in casa rossazzurra sono allontanarsi celermente dalle anguste zone basse, risanare lo strappo con parte (se non tutta) della tifoseria e fare chiarezza all’interno della società. Il tempo scorre, siamo ormai a Natale e il tempo dei bilanci di metà stagione è sempre più vicino. Battere il Brescia, provare a farlo contro Cittadella e successivamente il Carpi, nell’ultima gara d’andata e dell’anno solare, stringere i denti, serrare i ranghi ed attendere l’arrivo di gennaio come manna dal cielo. Sperando che non sia troppo tardi. “Siate folli, siate affamati, siate umili, siate Elefanti!”