Catania, 30 aprile 2023: cronaca di una serata indimenticabile

La coreografia esposta dalla Curva Nord a fine partita.

La coreografia esposta dalla Curva Nord a fine partita. 

Pillole e curiosità della serata di festa vissuta dalla tifoseria etnea in un 'Massimino' tutto esaurito.

Dopo la serata di ieri sera, il 30 aprile si va ad aggiungere all’elenco delle ricorrenze da segnare sull’infinito calendario della storia rossazzurra, al quale questa stagione ha lasciato in eredità anche il 19 marzo (giorno della matematica promozione in Serie C) e ci si augura che possa portare in dote anche il 10 giugno, giorno della finale della Poule Scudetto, anche per scacciare i tabù del passato legati a tale data.

 

Ma torniamo all’attualità. Il sold-out della prevendita (incluso il settore ospiti, eccezionalmente aperto ai tifosi etnei) ha garantito un colpo d’occhio eccezionale ai fortunati che si sono recati al “Massimino” per assistere all’incontro con il Santa Maria Cilento. Colpo d’occhio ulteriormente impreziosito dai giochi di luci offerti da entrambe le curve all’ingresso delle squadre sul terreno di gioco. Curve protagoniste anche durante la gara, quando hanno riproposto un coro rimbalzato tra i due settori a suon di botta e risposta, spettacolo di goliardia al quale non si assisteva da anni. Nella ripresa, la Curva Nord ha poi voluto ricordare con una serie di striscioni tanti tifosi che non sono più qui tra noi. A proposito di spettatori: il dato ufficiale di presenze comunicato dall’ufficio stampa del Catania, 20.204, costituisce un record per gli ultimi 10 anni. L’ultima volta che venne abbattuta la quota dei 20.000 fu in occasione della famigerata Catania-Juventus del 28 ottobre 2012 (quando l’impianto di Piazza Spedini ospitò 20.381 spettatori). Più affollato del solito il parterre de rois anche in tribuna d’onore, dove hanno sfilato molti esponenti politici. Tra questi, i candidati sindaco Lipera, Savoca, Trantino e Zappalà. Presente anche l’ex sindaco Pogliese, l'ex assessore allo Sport Parisi, mentre a pochi secondi dal fischio d’inizio, accolto da Ross Pelligra, ha fatto il suo ingresso tra gli applausi il presidente del Senato La Russa, affiancato dal presidente dell’Ars Galvagno.

 

In questo contesto - e considerata l’attesa per la premiazione - la partita, per una volta, è stata un contorno, comunque piacevole. Merito del Catania, che ha controllato il gioco e si è proposto con costanza in avanti, ma anche del Santa Maria Cilento, che si è dimostrata formazione ostica, sufficientemente robusta in difesa e con un paio di elementi rapidi e tecnici in avanti. I rossazzurri l’hanno spuntata grazie a due gol, uno per tempo, realizzati entrambi sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Una vittoria importante, perché consente agli etnei di mettersi nelle condizioni di andarsi a giocare domenica prossima a Trapani la possibilità di eguagliare (con un pareggio) o battere (con una vittoria) lo storico record di punti nei gironi a 18 squadre di Serie D, nonché il record generale della media punti del torneo di quarta serie. A ciò si aggiunge il +31 sul Locri secondo: comunque vada a finire col Trapani, il Catania ha già battuto il record di maggior distacco sulla seconda classificata, che era detenuto dal Lecco (+27 sulla Sanremese al termine della stagione 2018/19). Ed infine, il Santa Maria Cilento era l’unica squadra, Sancataldese esclusa, ad essere rimasta imbattuta con gli etnei: il successo è servito, dunque, anche a sfatare l’ultimo tabù di stagione.

 

Pochi minuti prima del fischio finale del sig. Peletti di Crema, dal cielo sono cadute le prime gocce di pioggia, che ad intensità alterne hanno poi accompagnato l’intera durata della premiazione. La conduzione dell’evento è stata affidata a Peppe Di Stefano e Naomi Moschitta, i quali nei primi minuti hanno lanciato uno dei momenti più attesi della serata: la coreografia preparata ad hoc dalla Curva Nord, raffigurante l’Etna. Una coreografia che ai tifosi più attempati ha ricordato quella, molto simile, esposta dallo stesso settore il 17 aprile 2000 in occasione del derby col Palermo nel girone di ritorno della Serie C1 1999/00 (nella foto sopra).

Dopo qualche breve battuta con Ciccio Lodi, col presidente Pelligra e con coach Ferraro, i presentatori hanno dato spazio ad una lettera scritta da un tifoso di 12 anni, avente ad oggetto la passione per il Catania che si tramanda generazione dopo generazione. Purtroppo, l’impianto audio non ha garantito una ricezione adeguatamente fruibile in tutti i settori dello stadio. Nota di demerito in una serata per il resto magica, che è proseguita con “l’appello” di tutti i componenti dell’organico del Catania 2022/23: dai quadri dirigenziali a quelli tecnici e sanitari, per finire con i giocatori della prima squadra. In pratica, lo stesso rituale al quale avevamo assistito in occasione della presentazione della squadra a inizio stagione. Tutti quanti sono stati premiati con una medaglia, in attesa di ricevere dal coordinatore della L.N.D. Luigi Barbiero la coppa per la vittoria del girone. Premiazione, quest’ultima, che si è svolta sul palco appositamente allestito, con tanto di coriandoli rossazzurri sparati negli istanti in cui Pelligra e capitan Lodi sollevavano il trofeo, prima di concedersi l’ultimo giro di campo.

 

A margine della festa, alcuni tesserati si sono presentati dinanzi al backdrop predisposto per le interviste. In primis mister Ferraro, che è apparso visibilmente pensieroso ed emozionato e non si è lasciato andare ad alcun momento di pazza gioia. Alessio Castellini ha riconosciuto di esser maturato parecchio in questa stagione, soprattutto dal punto di vista caratteriale, per aver giocato al cospetto di un pubblico così numeroso. Filippo Lorenzini ha voluto dedicare il successo, oltre ai propri cari, anche “a chi c’era prima”, confessando di essere ancora in contatto coi compagni della scorsa stagione, che a suo dire sono i primi ad esser contenti per il traguardo raggiunto. Manuel Sarao ha confermato la propria voglia di permanenza a Catania e sul proprio numero di maglia ha rivelato di aver tatuato il 99 indossato quest’anno. Ad interviste concluse, la nostra redazione ha raggiunto sul terreno di gioco il ds Laneri, il dg Carra e l’ad Grella, rivolgendo loro alcune domande. Laneri ha sottolineato la competitività dell’ossatura di quest’anno in vista della prossima stagione, manifestando l’intenzione di riportare a Catania altri giocatori catanesi in giro per l’Italia. Carra ha spiegato che si sta lavorando sulla nuova denominazione sociale e che, in caso di vittoria della Poule Scudetto, la società avrebbe il piacere di sfoggiare il tricolore sulle maglie dell’anno prossimo. Grella ha sottolineato come il proprio aplomb è figlio del proprio carattere, che tende a nascondere le emozioni provate in serate come questa, quindi ha evidenziato la volontà di voler perfezionare ogni aspetto dell’organizzazione societaria.

 

E come accade nelle fiabe (in particolar modo in Cenerentola), poco dopo la mezzanotte le luci dello stadio hanno cominciato a spegnersi e i vari protagonisti della serata hanno abbandonato alla spicciolata l’impianto. Portando con loro nel cuore, ne siamo certi, il ricordo di una serata difficile da dimenticare.