#70CATANIA - Anni '2000: "The Best Of"

La nostra 'Top11' degli anni 2000 (Grafico a cura di Bruno Marchese)

La nostra 'Top11' degli anni 2000 (Grafico a cura di Bruno Marchese) 

I "top" del decennio: giocatore, squadra ideale, allenatore, gol e partita, tra aneddoti e statistiche...

RIFLETTORI SUI MIGLIORI
Dopo aver ripercorso le vicende dell'Elefante attraverso il racconto dettagliato della cronistoria relativa agli anni ’2000 – prima parte e seconda parte – i riflettori illuminano la crème de la crème del primo decennio del ventunesimo secolo. Un denso concentrato contenente la ‘fanta’ formazione dell’epoca allenata dal tecnico più rappresentativo, il giocatore simbolo, le partite più importanti, il gol icona e l’immancabile carrellata riguardante i 'freddi' ma estremamente concreti numeri. La settima puntata del nostro speciale dedicato ai settant'anni del Calcio Catania continua!

IL CALCIATORE DEL DECENNIO
In uno dei decenni più luminosi della storia rossazzurra, contraddistinto da due promozioni esaltanti (dalla C1 alla B nel 2002 e dalla cadetteria alla A quattro anni dopo), la stella più luminosa di tutte è quella di Giuseppe Mascara, da noi scelto come calciatore simbolo del primo decennio del terzo millennio. Nato a Caltagirone il 22 agosto del 1979, Mascara, prima di indossare la casacca etnea, ha segnato tre reti al Catania, due con la maglia dell’Avellino ed una con quella della Salernitana. Due le esperienze catanesi. La prima, nella Serie B 2003-04, con Colantuono in panchina, nella quale fece innamorare il popolo del “Massimino” con giocate d’alta scuola e pregevoli marcature dalla distanza, su tutte quelle contro Ternana e Venezia. Nell’estate del 2005, dopo l’anno vissuto a Perugia, il ritorno in rossazzurro, fondamentale nella corsa alla promozione in A con Pasquale Marino in panchina. Determinante l’apporto fornito nelle successive stagioni in massima serie, sia in termini di reti che sotto il profilo delle prestazioni, molte delle quali improntate più al sacrificio per la squadra che alla ricerca della gloria personale. Giornate di gloria che, comunque, non sono mancate, così come la soddisfazione di esser stato il primo giocatore del Catania ad indossare la casacca della Nazionale italiana nell’amichevole contro l’Irlanda del Nord (vinta per 3-0 dagli azzurri) disputata a Pisa il 6 giugno 2009, match nel quale fornì un assist decisivo in occasione del gol del vantaggio siglato da Pepito Rossi. Una con l’Italia, 238 presenze con la maglia del Catania. Con 60 reti segnate in gare ufficiali, molte delle quali di pregevolissima fattura (contro l’Inter a San Siro e al Palermo da metà campo) Beppe Mascara è il miglior marcatore del Catania dal 1946 ad oggi.

LA SQUADRA IDEALE DEL DECENNIO
La “Top 11” degli anni duemila, così come avvenuto in altri decenni – nella fattispecie gli anni ottanta –, poggia le proprie fondamenta sull’ossatura della formazione che conquistò la promozione in Serie A il 28 maggio del 2006. Di quella squadra, che totalizzò la quota record di 78 punti (in media inferiore soltanto ai 57 del Catania 1974-75, quando la vittoria era ancora premiata con due punti), trovano spazio tra i titolari cinque elementi. Tra questa manita non c’è però il portiere: ad Armando Pantanelli, capitano di quella squadra e grande protagonista nelle prime due annate...e mezzo della gestione Pulvirenti-Lo Monaco (pessimo il girone di ritorno 2006/07), abbiamo preferito la costante affidabilità di Albano Benjamin Bizzarri. L’estremo difensore argentino - attualmente titolare dell’Udinese in Serie A nonostante i quarant’anni suonati - dopo una prima stagione nella quale si è alternato con Ciro Polito, è diventato titolare inamovibile con mister Zenga, uno che di portieri ne capisce eccome… Quarantasei presenze (58 reti subite) in due annate e tante parate determinanti, molte delle quali nel vittorioso 0-4 di Palermo. In panchina insieme a Pantanelli, come validissima alternativa, lo stabiese Gennaro Iezzo, tra i protagonisti della promozione in B nel 2002.

In difesa, nella linea a quattro, si piazza sulla corsia destra Cristian Silvestri, centrale romano adattabile a terzino, autore di 132 gettoni e 5 reti (alcune delle quali decisive) tra gennaio 2005 e giugno 2009, unico convincente in un ruolo in cui si sono disimpegnati con risultati decisamente peggiori altri elementi come De Martis e Sardo. Al centro della retroguardia, nelle vesti di leader assoluto, Lorenzo Stovini, ‘magnifico’ centrale fiorentino. Tre stagioni al massimo, con 110 presenze e 3 reti, per altrettante salvezze in massima serie. Al suo fianco, come simbolo della squadra che ottenne la promozione in B, trova posto Beppe Baronchelli (66 presenze e 3 reti) capitano coraggioso in quel di Taranto. Sulla corsia mancina spazio alle incursioni devastanti di Juan Manuel Vargas (73 presenze e 6 reti) reinventato esterno offensivo da Walter Zenga. Il peruviano rappresenta tuttora la più grande plusvalenza (circa 10 milioni) realizzata dalla società etnea. In panchina spicca il centrale campano Guglielmo Stendardo, pilastro del Catania di Colantuono. Degni di menzione anche il roccioso Michele Zeoli (122 presenze e 5 reti tra C e B nella prima parte del decennio) e la coppia composta da Paolo Bianco e Andrea Sottil, entrambi protagonisti del Catania promosso in A.

Il terzetto in mezzo al campo si fonda sul temperamento e sul carisma di Davide Baiocco, capitano senza tempo, in campo in 131 occasioni (2 le reti segnate) tra il 2005 ed il 2009. In mezzo il ‘primo’ Marco Biagianti, quello che seppe conquistarsi una convocazione in Nazionale nel giugno del 2009, distinguendosi come uno dei profili emergenti del massimo campionato. Tornato per amore l'anno scorso, il numero 27 allo stato attuale ha superato quota 200 presenze e si attesta al settimo posto nella classifica degli alfieri etnei. Tra tanta corsa e grinta ecco le incursioni ed i gol di Fabio Caserta, pescato da Pietro Lo Monaco nell’Igea Virtus nell’allora Serie C2. Per la mezzala di Melito Porto Salvo 107 presenze e 13 reti in rossazzurro, prima del "tradimento" (il passaggio al Palermo nell'agosto del 2007). In panchina troviamo il fosforo di Vito Grieco, l’estro di Michele Fini (autore della rete promozione nel 2002), insieme all’agonismo ed ai gol del ‘primo’ Gennaro Delvecchio capace di segnare 8 reti in 27 gare nell’anno di Colantuono. Degne di nota anche le geometrie di Fernando Menegazzo e Mattia Biso, entrambi acquisti invernali azzeccatissimi, con il brasiliano che in seguito, tra le file dei francesi del Bordeaux, ha vinto un campionato e disputato la Champions League.

Qualità in quantità industriale ed abbondanza quasi ‘imbarazzante’ in attacco, con un tridente (e una panchina) che farà commuovere anche i meno nostalgici. Al primatista Giuseppe Mascara, il nostro calciatore del decennio, si fonde l’estro e la genialità di Lulù Oliveira (75 presenze e 27 reti nelle due annate catanesi) giunto in Sicilia dopo aver fatto ammattire tutte le difese italiane con le maglie di Cagliari e Fiorentina. Come riferimento centrale ecco il gabbiano Gionatha Spinesi, bomber della promozione in A con 23 reti, record di marcature etnee in una singola stagione. Per lui anche il record di gol in un singolo campionato di A (17, nel 2006/07) ed il secondo posto nella speciale classifica "all time" dei marcatori rossazzurri (con 49 reti, davanti ai mostri sacri Prenna e Klein). In panchina tante validissime alternative ai titolari: il fantasista mancino Roberto De Zerbi, terzo componente del tridente da sogno dell'anno della promozione; l'esuberante malaka Jorge Martinez (94 presenze, 23 reti), autore di gol importanti come quello che valse la salvezza contro la Roma o il superlativo 3-1 contro l'Inter del triplete; il prolifico Alessandro Ambrosi (13 gol in sei mesi nella seconda parte della stagione 2000/01); il generoso Massimo Cicconi (17 gol in 70 gettoni dal 2000 al 2003), senza dimenticare il compagno di reparto di quest'ultimo nell'anno del salto in B, ovvero Eddy Baggio, autore in quella stagione di 18 reti.

La formazione del Catania Best Of '2000 nel dettaglio:

BIZZARRI
SILVESTRI, BARONCHELLI, STOVINI, VARGAS
BAIOCCO, BIAGIANTI, CASERTA
OLIVEIRA, SPINESI, MASCARA

Gionatha Spinesi, in maglia barese, trattiene il rossazzurro Lulù Oliveira 



IL MISTER DEL DECENNIO
Nel primo decennio degli anni duemila la panchina rossazzurra ha conosciuto diciannove tecnici, alcuni dei quali di levatura internazionale, come John Benjamin Toshack, tecnico gallese con un passato al Real Madrid, Walter Zenga o (negli ultimissimi giorni) Sinisa Mihajlovic. Un elenco lunghissimo che va da Gianni Simonelli a Luca Atzori, passando da Ivo Iaconi a Vincenzo Guerini, da Aldo Luigi Ammazzaloroso a Pietro Vierchowod, senza dimenticare Osvaldo Jaconi, Edy Reja, Ciccio Graziani, Maurizio Pellegrino, Lele Matricciani, Stefano Colantuono, Maurizio Costantini, Nedo Sonetti e Silvio Baldini. In mezzo a loro, quasi in sordina, salta fuori l’unico in grado di rimanere ancorato alla panchina catanese per due stagioni intere di fila: Pasquale Marino, il nostro mister del decennio. Nato a Marsala, il 13 luglio 1962, Don Pasquale ha ricalcato le orme di Carmelo Di Bella, altro tecnico siciliano che fece grande il Catania negli anni sessanta, prima nelle vesti di calciatore (75 presenze e 7 reti tra CND, C2 e Coppa Italia nel triennio 1994-1997, contraddistinto dal ritorno tra i professionisti con il ‘maestro’ Angelo Busetta) e successivamente come mister. Scelto da Lo Monaco e Pulvirenti nell’estate del 2005, con nel curriculum le promozioni conseguite a Paternò e Foggia, Marino si (ri)presentò a Catania con tre “fedelissimi”: Del Core, De Zerbi e Spinesi. Amante del gioco offensivo in rossazzurro Marino cambiò in corsa l’amato 3-4-3, utilizzato nelle esperienze decisive, trasformandolo dopo il K.O. di Mantova (3-0 per i virgiliani) in 4-3-3, modulo utilizzato anche dai suoi successori (da Zenga a Maran). In due anni, tra il 2005 e il 2007, tra campionato e coppa, Pasquale Marino ha guidato l’Elefante in 82 gare, collezionando 32 vittorie, 24 pareggi e 26 sconfitte, una promozione in Serie A e una meritatissima salvezza nella stagione successiva, resa sofferta dai tragici fatti del 2 febbraio 2007 che mandarono in tilt una squadra che fino a quel momento era al quarto posto in classifica, ovvero in piena zona Champions League.

Pasquale Marino, il tecnico del decennio 



LA RETE DEL DECENNIO
Tutti in piedi ad applaudire, a prescindere dalla fede calcistica. Questo è quanto accadde al “Renzo Barbera” di Palermo al quarantaquattresimo della gara tra i rosanero e il Catania del primo marzo 2009, minuto dello straordinario gol di Giuseppe Mascara: rinvio del portiere etneo Bizzarri, spizzata di Morimoto, destro di prima intenzione del folletto calatino scagliato dai pressi del cerchio di metà campo, con il pallone chi sale rapidamente in cielo, scomparendo agli occhi dei presenti, per poi riapparire sottoforma di stella cadente dentro la porta rosanero di un inerme Marco Amelia, terzo portiere della spedizione azzurra nei vittoriosi mondiali del 2006. È questo, senza alcun margine di discussione, la rete simbolo del decennio e probabilmente dell’intera storia rossazzurra. Qualche anno prima, sempre a Palermo, rigorosamente nella porta sita sotto la Curva Sud del Barbera, si vocifera che un falco danzò indisturbato tra aquile sbigottite che vi si prostrarono dinnanzi, cadendo come foglie dagli alberi all’incedere del vento. Era il 19 aprile 2003, Lulù Oliveira, tra i più grandi calciatori ad aver indossato la maglia del Catania, aveva momentaneamente portato in vantaggio l’Elefante in derby pirotecnico che finirà sul 3-3. E che dire del mancino volante del loco peruviano che manda il Diavolo all’inferno? Pennellata dalla bandierina di Giuseppe Mascara (sempre lui), tracciante da distanza siderale di Juan Manuel Vargas e palla alle spalle del portiere milanista Kalac. È la rete che sancisce la qualificazione del Catania ai quarti di finale della Coppa Italia e la consacrazione dell’esterno sudamericano, pronto a spiccare il volo.



LA PARTITA DEL DECENNIO
In genere, nel calendario gregoriano, le domeniche ed i festivi sono messi in risalto, dipinti da un rosso acceso che alla sola visione alimenta il buonumore. Così, in un modo simile, i tifosi innamorati dell’Elefante cerchiano di rossazzurro le date che riportano alla mente giornate di gloria nelle quali il Catania ha regalato loro una gioia più grande delle altre. Nel maxi calendario degli anni duemila ci sono tantissime date cerchiate dai colori del nostro amore: il 27 maggio 2007, giorno della vittoria a Bologna sul Chievo, decisiva per la salvezza in massima serie; il 18 maggio dell’anno seguente, pomeriggio assolato dell’1-1 (salvezza) tra Catania e Roma o del 20 dicembre 2009, quando gli etnei ultimi della classe espugnarono la casa della Juventus, avviando una rimonta in classifica mozzafiato. Tra cotanta gloria ed emozione, la gara simbolo del decennio in esame è quella del 28 maggio 2006, l’alba che vide il Catania nuovamente in Serie A dopo ventitré anni di attesa. In un “Massimino” interamente bardato di rossazzurro, gremito da una città intera, l’Albinoleffe di Mondonico prova in tutti i modi a gustare la festa, con la rete di Nello Russo che ‘annulla’ l’iniziale vantaggio etneo firmato dalla ventitreesima rete in campionato Gionatha Spinesi. In avvio di ripresa il ‘gollonzo’ di Umberto Del Core mette fine ad ogni patema: Catania batte Albinoleffe 2-1 ed è di nuovo Serie A.

IL TABELLINO:
Stadio “Angelo Massimino” di Catania, 28 maggio 2006

Catania-Albinoleffe 2-1

Catania: Pantanelli, Silvestri, Sottil, Bianco, Marchese (84’ Sabato), Baiocco, Biso, Caserta (91’ Brevi), O. Russo (46’ Del Core), Spinesi, Mascara. All: Pasquale Marino

Albinoleffe: Ginestra, Garlini, Minelli, Sonzogni, Regonesi, Iacopino, Belinghieri, (70’ Previtali), Poloni, Colombo (64’ Testini), Bonazzi (56’ Salgado), N. Russo. All: Emiliano Mondonico

Arbitro: Farina di Novi Ligure

Reti: Spinesi al 15', N. Russo al 40', Del Core al 53'




Allo stesso modo, come tappa fondamentale nella scalata verso il paradiso, si pone il 9 giugno 2002. Quel giorno, nell’inferno dello “Jacovone” di Taranto, il Catania di Graziani e Pellegrino, sospinto dal coraggio e dall’ardore di duemila tifosi rossazzurri presenti nel settore ospiti nonostante un clima intimidatorio, conquistarono lo 0-0 che serviva per ottenere l’agognata promozione in B, propiziata dalla vittoria di misura nella gara di andata da Michele Fini.
Altra data da cerchiare in rossazzurro è il primo marzo 2009. Al “Renzo Barbera” di Palermo gli etnei di Walter Zenga umiliano i rosanero, a distanza di tredici anni da 2-0 firmato Cipriani-Palmisano: apre Pablo Ledesma di testa, prosegue Taka Morimoto con un sinistro in contropiede, arrotonda Peppe Mascara con una gemma di rara bellezza scagliata da centrocampo, chiude i giochi Michele Paolucci con un sinistro radente. Palermo-Catania 0-4, al Gelso Bianco prima e allo stadio Massimino poi i tifosi catanesi, obbligati dalle autorità a disertare la trasferta palermitana, rendono omaggi agli eroi rossazzurri, eroi del terzo millennio.

I NUMERI DEL DECENNIO
Carrellata conclusiva con tutti i numeri del periodo che va dal 6 gennaio 2000, giorno della sconfitta per 2-1 a Castel di Sangro, al 20 dicembre 2009, giorno dell’indimenticabile vittoria in casa della Juventus: 431 partite ufficiali tra Serie C1, B, A e Coppa Italia, con un bilancio di 156 vittorie, 122 pareggi e 153 sconfitte; 498 i gol fatti, 518 i gol subiti.

Nel dettaglio:
2000: 41 partite (15 v, 15 n, 11 p); 46 gol fatti, 40 gol subiti
2001: 46 partite (22 v, 13 n, 11 p); 59 gol fatti, 46 gol subiti
2002: 42 partite (17 v, 7 n, 18 p); 46 gol fatti, 50 gol subiti
2003: 44 partite (17* v, 11 n, 16** p); 51 gol fatti, 53 gol subiti
2004: 47 partite (18 v, 14 n, 15 p); 51 gol fatti, 56 gol subiti
2005: 46 partite (18 v, 17 n, 11 p); 57 gol fatti, 45 gol subiti
2006: 39 partite (18 v, 10 n, 11 p); 59 gol fatti, 53 gol subiti
2007: 40 partite (9 v, 13 n, 18 p); 40 gol fatti, 59 gol subiti
2008: 45 partite (13 v, 13 n, 19 p); 46 gol fatti, 54 gol subiti
2009: 41 partite (9 v, 9 n, 23 p); 43 gol fatti, 62 gol subiti

Legenda: v – vittoria, n – non vinte, p – perse, *3 a tavolino, **1 a tavolino