Catania vs Avellino: terzo round stagionale ma ora squadra e ambiente sono diversi

Bethers allontana un fumogeno lanciato in campo per la contestazione durante Catania-Avellino 0-2

Bethers allontana un fumogeno lanciato in campo per la contestazione durante Catania-Avellino 0-2 

Con Tabbiani e Lucarelli due ko. Ma adesso c'è Zorro in panca ed i 20 mila del Massimino

Quando Cristian Brocchi, in diretta su SkySport, ha estratto Catania ed Avellino come avversarie del secondo turno dei playoff nazionali, molti sostenitori rossazzurri hanno storto il naso perchè, obiettivamente, la squadra di Pazienza era tra le squadre da evitare. Gli irpini sono arrivati secondi in classifica, a 10 punti di distacco dalla capolista Juve Stabia, e con un Cosimo Patierno capocannoniere del girone con ben 20 reti realizzate. Nelle gare disputate tra etnei e campani in campionato, l'Avellino si è imposto in entrambe, espugnando il Massimino (dopo 75 anni dall'ultima vittoria) con un netto 2-0 mentre al ritorno i campani vinsero con un sono 5-2.

Andando a ripercorre i momenti che hanno contrassegnato entrambe le gare, c'è un denominatore comune che caratterizza le due gare. Nella partita di andata, (giocata il 29 ottobre) in casa Catania il clima era molto teso, con una forte contestazione sugli spalti per via dei pochi risultati positivi ottenuti e per la scarsa qualità di gioco espressa dalla squadra allenata allora da mister Luca Tabbiani. Rileggendo il tabellino di quella gara, ecco i rossazzurri scesi in campo:

Bethers; Rapisarda, Quaini (76′ Lorenzini), Curado, Mazzotta (67′ Castellini); Zammarini, Ladinetti (73′ Chiarella), Rocca; Chiricò (77′ De Luca), Dubickas (73′ Sarao), Bocic.

Al ritorno, giocato il 6 Marzo scorso, il Catania era in piena crisi d'identità con mister Lucarelli sulla graticola per gli scarsi risultati nonostante un mercato di gennaio importante che faceva sperare in qualcosa di diverso. Arrivò, invece, una sconfitta netta (solo ad inizio ripresa ci fu una lieve reazione che portò il risultato da 3-0 a 3-2) ma al fischio finale, il sonoro 5-2 costrinse la dirigenza etnea ad interrompere il rapporto con il tecnico livornese. Per quella gara, Lucarelli si affidò alla seguente formazione:

Furlan; Castellini, Curado, Kontek, Celli; Zammarini, Ndoj (45′ Bouah, 56′ Cicerelli), Sturaro (71′ Welbeck, 86′ Chiarella); Peralta (71′ Cianci), Costantino, Marsura.

E' abbastanza evidente che, adesso, la situazione è notevolmente diversa. Tanti dei protagonisti della gara di andata non fanno più parte dell'organico rossazzurro (Ladinetti, Rocca, De Luca, Sarao, Dubicskas, Bocic e Lorenzini) ed anche al ritorno la squadra era messa in campo in maniera diversa rispetto a quella attuale, con un 4-3-3 (con Ndoj e Sturaro in condizioni fisiche precarie) che consegnò il centrocampo agli irpini.

Altro aspetto che ha una notevole valenza è la componente ambientale. Domani sera il Massimino sarà una bolgia e il clima di carica ed entusiasmo non può che essere una spinta per i rossazzurri che vedono in questi playoff l'opportunità di cambiare volto ad una stagione davvero molto particolare.